Dopo il discreto risultato della prima puntata (oltre 100 visualizzazioni), torna la rubrica "Made in Biggì", con qualche giorno di ritardo, lo ammettiamo, ma con un ospite di tutto rispetto.
Presentati...
Alessandro Caccia, classe 1983, tralascio di parlare dei miei studi in quanto non ritengo siano fini alla mia passione.
Grazie. Parlaci dunque di questa tua passione.
La mia passione è andare in bicicletta. Parlo di bici definite a "scatto fisso", per fare un esempio pratico sono come quelle utilizzate nei velodromi.
Perchè proprio le "fisse"?
Sicuramente per diversi aspetti: primo su tutti praticità...una fissa non ha fronzoli, solo l’essenziale: 2 ruote, un telaio ed un rapporto.
Come è nata questa passione?
Tutto è iniziato inaspettatamente. Un amico un giorno mi ha fatto vedere un video di alcuni Pony Express newyorkesi, una sorta di postini nella città... bene, loro utilizzavano per praticità e non avere problemi di furto di bici,proprio le "fisse". Da lì è nato il tutto.
Altro valore aggiunto è il piacere che può dare una bici nata per la pista e utilizzata sulla strata, che ti porta ad avere un rapporto particolare con essa...non è solo un concetto fisico "testa/gambe", ma c’è anche un discorso di attenzione mentale ai pericoli della strada...è faticoso, ma la fatica appaga.
E poi c’è il piacere della “pedalata rotonda”:un rapporto fisso ti porta ad avere un tipo di pedalata dove tutte e due le gambe sono sotto sforzo in un esercizio fisico molto interessante.
Come hai deciso di far sfociare la tua passione in Fixed bergamo? Quale è il fine?
Il gruppo è nato semplicemente perchè cercavo qualcuno interessato a condividere questa passione. Così è stato. Sin da subito ci siamo trovati, in tre o quattro, senza particolari ambizioni.
Attualmente non è un’associazione ma un gruppo che si ritrova anche sul suo blog. Di recente ha organizzato una competizione definita "Alley Cat". In genere ci si ritrova anche solo per una birra o una pedalata.
Raccontaci degli inizi...e una vostra serata tipo Mah..semplicemente ci si trovava verso metà serata in curva sud a Bergamo, quando si era tutti presenti si parlava ad esempio su dove e come recuperare pezzi, una sorta di condivisione di informazioni. E poi si faceva una pedalata per la città, con una birra per prolungare la serata e lo scambio di informazioni.
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Eventi collaterali alla Garibaldina |
La bici fissa è vista come una moda. A Milano è boom,vuoi anche per un discorso ecologico. Quale è il tuo parere in merito?La bici secondo me è apolitica. Molta gente si lamenta del traffico,e si può dare una valenza ecologica alla bici, ma non è un buon motivo a mio parere per "mandare" la gente in bici. Se ad uno non piace difficilmente la preferirà alla macchina. Per la moda beh, sicuramente c’è e penso:"per fortuna". Infatti grazie a ciò molte aziende si sono buttate su questo segmento...certo con prodotti costosissimi ma senza di essa noi non avremmo avuto tante possibilità di acquisto e staremmo ancora guardando agli U.S.A. per gli acquisti.Può dar fastidio, certo, veder gente che si appassiona rapidamente e sempre con tale velocità abbandona la bici.. ripeto, tanta gente si lamenta ma a me non importa. Il piacere io ce l’ho quando pedalo, non quando guardo la bici degli altri.
Quale è il futuro?
Molto probabilmente andrà sempre più scemando la cosa. Si creerà a mio parere un medio prodotto e le aziende rimarranno su quella linea. Da noi è nata come moda, e per la conformazione del territorio con la nostra tipologia di bici si fa molta più fatica.Noto invece sempre più gente con la bici e per me avrà un futuro la rivalutazione della bicicletta come mezzo di trasporto. Le persone si renderanno conto che non è così faticoso e pericoloso girare la città.
Altra cosa appunto, la sicurezza sulla strada. Molte persone dicono di non sentirsi sicure a girare la città in bici. Io penso che non servono piste ciclabili in centro,le nostre città sono strutturate diversamente da quelle del Nord Europa... si potrebbe invece fare un lavoro sulla coscienza di ogni guidatore, di ogni automobilista per fargli capire che non c’è solo lui sulla strada.
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La locandina della Garibaldina |
Dopo queste dichiarazioni molto interessanti parlaci invece dei tuoi eventi..Il primo evento che abbiamo organizzato è sostanzialmente una gara competitiva, in cui non ci sono limitazioni, ovvero puoi scegliere autonomamente la strada per raggiungere dei check point come in una sorta di orienteering. Vince chi raggiunge tutti i punti nel minor tempo possibile.
Sono quasi delle reunion per gli appassionati. Ci si conosce, ci si confronta con altre realtà. Tutto è nato perchè questi eventi vengono fatti da 4/5 anni in Italia, inizialmente con poche decine di partecipanti. Noi l’abbiamo fatta a Bergamo perchè volevamo fosse qualcosa di diverso nella categoria: una gara di questo tipo con le salite non era mai stata proposta in nel nostro paese. Ci sentivamo in dovere di farla.
Avete avuto anche sponsor importanti...
Si...abbiamo lavorato 3/4 mesi (in genere serve molto meno per questo genere di competizioni), per renderlo un evento e non una gara in sè: un pacchetto con dei valori aggiunti, e questo grazie a sponsor prestigiosi che ci hanno dato una grande mano.
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Un'immagine della Garibaldina |
Come avete fatto a raggiungerli?Se volesse farlo un normale ragazzo?Non è così assurdo...abbiamo inviato delle mail alle varie aziende presentando con il progetto...gli sponsor sono venuti da sè. Vuoi per il ritorno d’immagine, vuoi perchè loro direttamente non possono organizzare queste competizioni per motivi legali.
E questo cosa ti ha portato?
A Bergamo poco. Non capisco perchè gente che ha questa passione, che ha partecipato alla gara, non decide poi di seguirci al giovedì sera o anche solamente sul blog..a noi farebbe molto piacere.
Quanti siete attualmente?
Circa una ventina a Bergamo...ma appunto, cerchiamo altri appassionati
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Il gruppo durante un'uscita |
Oggi la Garibaldina, domani cosa vuole fare Alessandro Caccia?Per me sicuramente la bici è più di un hobby e vorrei che diventasse il mio lavoro. Non è facile ma ci sto provando. A breve come Fixed Bergamo avremo la possibilità di allestire uno spazio in un negozio (Kanaka, via Carducci, prossima apertura).
Michele, un amico, lascerà esporre diverse bici in mio possesso...bici vintage, classiche.Allo stesso tempo cercheremo di rendere Fixed Bergamo un’associazione sportiva di modo che chiunque possa ricercare pezzi o componentistica possa farlo attraverso noi...un punto di ritrovo ma anche di ricerca e di vendita.
Pensi che un ragazzo possa farcela a Bergamo? C’è abbastanza spazio per attività simili?
Sostanzialmente si può fare. Il difficile non sta nelle leggi o nella città...il difficile è che i ragazzini sono portati ad interessarsi ad altro.Per quanto riguarda il nostro ambito, non è facile che un ragazzo si affacci al mondo dello scatto fisso e la moda, che potrebbe aiutare, è quasi già passata.
E', a mio parere, una cosa molto personale. E’ difficile da capire per il classico ragazzo delle valli lo scatto fisso, perchè viene visto come faticoso e da matti perchè senza freni. Si pensa sempre alla bici come oggetto sportivo o come strumento di locomozione. Spero che ci possa essere in futuro una via di mezzo: un uso agonistico, ma anche di piacere.
Eventi per il futuro?
Sicuramente ce ne saranno altri...non è facile, ma i risultati ricevuti dalla Garibaldina (oltre 50 partecipanti da tutt’Italia)ci danno una gran voglia di andare avanti
Perchè un ragazzo dovrebbe venir con voi?
Per la condivisione. Noi non vediamo, non abbiamo scopi di lucro...per cui chiunque vuole può condividere con noi dei pareri, delle esperienze...
Concludi con una perla...
Guarda.....non ho massime o consigli...però posso dirti una cosa: a me la bici piace e penso che ognuno debba sentirla sua.
Se ne volete sapere di più su Alessandro e Fixed Bergamo eccovi alcuni link:
IL PROFILO SU VIMEO
VIDEO LA GARIBALDINA
BLOG FIXED BERGAMO
SITO LA GARIBALDINA